Sognare in grande, non fa mai male, soprattutto se si tratta di progetti di case da sogno, in qualsiasi stile esse siano concepite. Cominciamo ...
martedì 31 gennaio 2017
Come liberarsi delle vene varicose in una settimana #2sXRv
Sbarazzarsi delle vene varicose senza neppure uscire di casa? #Q1OJd
Per saperne di più ... clicca qui
Sisma bonus, lo studio dell’Università Cusano
Fonte: http://blog.area-re.it/2017/01/23/sisma-bonus-lo-studio-delluniversita-cusano/
Esfoliatore Magico e Depilarsi Non è Più Una Tortura Grazie a Questa Incredibile Novità #zXkas
Per saperne di più ... clicca qui
Tecnologia avanzata per raddrizzare i capelli #1ckrO
Per saperne di più ... clicca qui
Ecobonus 2017: il vademecum ENEA
Una delle novità di maggiore rilievo previste dalla Legge di Stabilità è la proroga fino al 31 dicembre 2017 delle detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica del patrimonio[...]
L'articolo Ecobonus 2017: il vademecum ENEA sembra essere il primo su Casa.it.
Fonte: http://blog.casa.it/2017/01/31/ecobonus-2017-ecco-il-vademecum-enea/
CORREZIONE DEL NASO A "PATATA" #5aUq3
Per saperne di più ... clicca qui
Garanzia unica! O perdi 12 kg in 4 settimane oppure ti rimborsiamo tutti i soldi! #EdOjB
Per saperne di più ... clicca qui
Il valore della casa sale con l’ascensore: se ristrutturate realizzatelo. Interno o esterno
Ci sono diversi modi per far salire il valore di un immobile, soprattutto se vecchio e da ristrutturare. Per esempio far salire la casa… in ascensore. Già, perché se è vero che la quotazione di un vecchio edificio, dotato delle sole scale come collegamento con i vari piani, una volta ristrutturato anche senza “aggiungere” un ascensore potrà comunque aumentare di valore, è altrettanto certo che consentendo una più comoda risalita, in ascensore o anche su una più economica piattaforma elevatrice, si potrà far decisamente accelerare la risalita anche dei valori immobiliari, soprattutto per gli appartamenti ai piani più alti, destinati, altrimenti a veder crollare le proprie quotazioni. A confermare tutto questo non sono solo i vari “osservatori immobiliari” che per ogni città forniscono annualmente le variazioni dei prezzi: lo afferma, da “osservatore privilegiato”, anche Maurizio Tomasoni, artigiano titolare della Tema Elevatori di Dalmine, alle porte di Bergamo, che in oltre vent’anni d’attività ha messo decine di migliaia di persone in condizione di salire più comodamente ai piani alti realizzando appunto ascensori e piattaforme, oltre che montacarichi, monta auto e addirittura monta vivande, sia per ristoranti e alberghi, sia per abitazioni private. E che, sempre per due decenni, ha contemporaneamente impedito a migliaia di condomini di restare bloccati in ascensore per un guasto, garantendo la miglior manutenzione e la più rapida assistenza in casi d’emergenza. Un professionista con un’esperienza difficile da trovare sul mercato, che da 20 anni viene puntualmente chiamato a collaborare dalle migliori imprese ristrutturazione, da amministratori condominiali e da privati alla realizzazione di un impianto destinato ad aumentare non solo il livello di comfort nel condominio garantendo un funzionamento ottimale dell’impianto, ma anche il valore degli appartamenti. “Ascensori di ogni tipo e dimensione, interni ma sempre più spesso anche esterni, visto che in moltissime vecchie case la tromba delle scale non ha spazio sufficiente per poter inserire un vano ascensore”, spiega Maurizio Tomasoni, ” Ma non è raro neanche che venga richiesta, invece dell’ascensore, una piattaforma elevatrice. In cosa si differenzia dall’ascensore? Innanzitutto nella rapidità della salita o della discesa: i moderni ascensori possono muoversi a una velocità più elevata rispetto ad una piattaforma decisamente più lenta (la normativa fissa la velocità a 0,15 metri al secondo). Ma per chi non ha troppa fretta di salire o scendere ci sono dei vantaggi economici dovuti alla minor richiesta di opere edili in fase di montaggio dell’impianto che può consentire di risparmiare anche alcune migliaia di euro e nel consumo di elettricità durante l’utilizzo: una piattaforma elevatrice consuma quanto un comune elettrodomestico. Impianti diversi da consigliare, all’amministratore condominiale, al privato proprietario immobiliare, a impresari edili o architetti, a seconda del tipo di edificio esistente e di intervento di ristrutturazione. Non fornendo quasi mai un prodotto standard, chiavi in mano, ma “costruendolo” con diversi componenti a seconda delle esigenze. “Un lavoro sartoriale”, conferma Maurizio Tomasoni, “un po’ come realizzare un abito su misura per persone dalla corporatura differente”. E con il valore aggiunto, offerto dalla TemaElevatori, di scegliere i migliori “pezzi” per poi assemblarli nell’impianto: cabina, quadri, porte, guide e motori da scegliere ognuno perché in grado di guidare al massimo risultato in quell’edificio, per quelle particolari esigenze richieste sia dalla struttura dell’immobile sia dai suoi inquilini. “Il tutto ovviamente dopo aver studiato con la massima attenzione le relazioni svolte dagli ingegneri che collaborano coi noi. Indicazioni che ci aiutano anche a capire se è meglio scegliere un ascensore oleodinamico oppure elettrico. Una cosa è certa: questo modo di procedere, “adattando” la proposta commerciale alle esigenze dell’immobile e dei sui inquilini e non partendo invece da un prodotto da vendere così com’è, ma appunto “costruendolo su misura”, consente di trovare sempre la soluzione qualitativamente migliore, sia sotto l’aspetto funzionale sia estetico, con la possibilità oggi di poter scegliere fra moltissime possibilità, con strutture in vetro e acciaio, da realizzare sia per l’interno sia per l’esterno. Bellissime, capaci di durare una vita sopportando ogni cosa, perfino eventuali scosse di terremoto”. Soluzioni “inventate” ogni volta, anche sulla base di esperienze particolari affrontate in un cantiere. Come quella che ha visto Maurizio Tomasoni chiamato col suo staff a progettare e realizzare, durante un intervento di ristrutturazione di un reparto ospedaliero, un montalettighe con tre accessi. Un metodo di lavoro risultato ogni volta vincente, così come lo è la “ricetta” scelta da Maurizio Tomasoni per gestire un altro “ramo” importantissimo dell’azienda: quello dedicato alla manutenzione. Gli “ingredienti”? Scegliere clienti entro un raggio di chilometri non troppo ampio, per poter garantire un intervento, 24 ore su 24, sabato e domenica compresi, entro un tempo breve per non lasciare degli inquilini, magari spaventati, bloccati a lungo in cabina in caso di guasto; e poi ispezioni di controllo ogni un paio di mesi al massimo, molto più frequenti della media, che è di sei mesi. Perché, spiega Maurizio Tomasoni, “più sale la frequenza dei controlli, più scendono le probabilità che l’impianto possa avere dei guasti, e quindi costi di riparazione e disagi a causa di fermi dell’impianto”. Parola di uno che da vent’anni fa salire, insieme agli inquilini, la qualità del servizio e della sicurezza, facendo puntualmente scendere i costi…
Info: Tema Elevatori, via XXV Aprile 58, Dalmine, tel 348 2509326, e mail info@temaelevatori.com, Sito internet www.temaelevatori.com
Fonte: http://www.casavuoisapere.it/ristrutturare-i-condomini-aggiungendo-lascensore-fa-salire-anche-il-valore-degli-appartamenti/
Le bacche acai sono miracolose per la perdita di peso e per il cuore #uam7z
Per saperne di più ... clicca qui
Tutto a vista
Una giovane coppia e loro nuova vita in un quartiere di nuova costruzione a Bucarest: 50 mq da reinventare trasformando le dimensioni ridotte dell’appartamento in una sfida progettuale. Lo studio Rosu-Ciocodeica, che ha curato il design di interni in collaborazione con l’architetto Attila Kim, ha demolito le vecchie pareti per aprire gli spazi e dare alla casa una struttura unitaria e funzionale. «Proviamo sempre a immaginare le necessità dei futuri abitanti – dicono gli architetti Bogdan Ciocodeica e Diana Rosu – assicurando il massimo comfort anche nelle abitazioni più piccole».
«Non è stato facile portare in casa la luce perché le finestre, disposte su un unico fronte, bastavano a malapena a illuminare il lato esposto dell’appartamento. La costruzione di nuovi tramezzi avrebbe lasciato al buio una parte dell’abitazione», continuano. Si è deciso quindi di far comunicare le stanze e di lavorare sulle trasparenze, lasciando a vista la cucina e la camera da letto, disposte entrambe ai lati del living. In questo modo dal salotto è possibile osservare tutto quello che accade attorno.
Pareti blu notte e soffitti in cemento danno alla casa un’impronta industriale mentre i rivestimenti in legno, esaltati dalla luce calda delle lampade collocate in ogni angolo, restituiscono agli spazi domestici un senso di accoglienza. Porte vetrate e tende scorrevoli segnano il passaggio tra la zona giorno e la zona notte filtrando la luce senza intaccare l’ampiezza dei volumi e la continuità tra le stanze. La finestra con vista su strada, la vetrata divisoria e l’armadio a muro vengono nascosti dalle tende che, una volta richiuse, trasformano la camera letto in un ambiente ovattato, confortevole e rilassante.
L'articolo Tutto a vista sembra essere il primo su Living.
Fonte: http://living.corriere.it/case/atmosfera/appartamento-50-mq-con-cucina-e-camera-da-letto-a-vista/
Pelle problematica? PROBLEMA RISOLTO IN SOLE 2 SETTIMANE #LqCQV
Per saperne di più ... clicca qui
Facile da regolare, bello da vedere: Nest, il termostato adattivo
E’ una rotellina di vetro e metallo priva di pulsanti, da disporsi a muro oppure posato su mobile. E’ Nest, il termostato intelligente nato dalle menti brillanti di Tony Fadell e Matt Rogers; un dispositivo in grado di rispondere automaticamente regolando la temperatura dell’ambiente in base alle esigenze di comfort dell’utente. Facile da regolare, bello da vedere, Nest è intuitivo: si regola in una sola settimana di utilizzo, registrando ora dopo ora le preferenze della persona che vi interagisce. Per di più, Nest è connesso ad internet; recepisce le previsioni meteo e le preferenze imposte per auto regolarsi man mano e quindi ritmare correttamente accensione, spegnimento e temperatura della caldaia. Avete in casa aria condizionata o ventilatori a soffitti? Nest fa tutto da solo!
Quando si esce di casa, Nest usa i propri sensori e la posizione del vostro smartphone per verificare la vostra assenza, e quindi disporsi in modalità Eco, per risparmiare energia.
E se si anticipa il rientro a casa? Nessun problema. Grazie all’applicazione dedicata è possibile gestire il termostato ovunque, per un maggior comfort e gestione della temperatura di casa.
Dal 2011, anno di diffusione del primo modello, Nest ha ridotto il consumo per più di 8 miliardi di kWh nelle case di tutto il mondo. Studi indipendenti hanno dimostrato una riduzione dei costi media, per persona, del 10-12% per riscaldamento e 15% per raffrescamento. Ne consegue che Nest, oltre a programmarsi da solo, si ripaga da solo in meno di due anni.
Ad oggi non sembra prevista la distribuzione diretta in Italia. Comunque, Nest è acquistabile on-line nella sua versione inglese, che sembrerebbe essere compatibile con i nostri impianti di riscaldamento.
Foto in copertina: © Nest Labs
L'articolo Facile da regolare, bello da vedere: Nest, il termostato adattivo è stato pubblicato su Cofim Blog - Notizie dal mondo immobiliare.
Fonte: http://www.notiziemondoimmobiliare.it/tecnologie-domotica/facile-regolare-bello-vedere-nest-termostato-adattivo/
Chocolate Slim COMPLESSO NATURALE PER IL DIMAGRIMENTO #7lV3r
Per saperne di più ... clicca qui
L'abuso di un nuovo prodotto bruciagrassi causa la distrofia #ozwma
Per saperne di più ... clicca qui
SBARAZZARSI TOTALMENTE DELLA CELLULITE : FUNZIONA DAVVERO !!! #qFtQg
Per saperne di più ... clicca qui
ALLUCE VALGO : ANCHE VOI AVETE QUESTO PROBLEMA? #8HcTI
Per saperne di più ... clicca qui
Basta un'ora al giorno per far sparire le calvizie #wwFmv
Per saperne di più ... clicca qui
CAPIGLIATURA FOLTA CON HAIR MEGASPRAY! #a8itv
Per saperne di più ... clicca qui
Sisma bonus, lo studio dell’Università Cusano
Fonte: http://blog.area-re.it/2017/01/23/sisma-bonus-lo-studio-delluniversita-cusano/
Wayne Rooney nega di aver fatto il trapianto di capelli: il giocatore racconta come si è sbarazzato #5meqD
Per saperne di più ... clicca qui
LIBERARSI DALLA PSORIASI IN SOLO 4 SETTIMANE usando un rimedio unico: PsoriFix crema! #tRBAZ
Per saperne di più ... clicca qui
Un solo spruzzo toglie il senso di fame e ti ridona un’immagine snella! #PJB0H
Per saperne di più ... clicca qui
Parquet, il legno che arreda e fa salire lo stile dal pavimento fino su scale, pareti…
Se per costruire una casa si parte dalle fondamenta e non dal tetto, per arredarla bisogna partire dal pavimento. La soluzione migliore, evidentemente, è quella di far diventare lo stesso un complemento d’arredo, parte integrante di ogni ambiente, indissolubile e perenne elemento di design. Chiaro per ambienti moderni e minimalisti, scuro per valorizzare gli arredi classici o con nuance di marrone e rosso per le stanze più calde, “un pavimento in parquet è per sempre”. Lo slogan è stato coniato per lo spot pubblicitario dei diamanti, è vero, ma a pensarci bene il paragone non è poi così azzardato, visto che molti parquet sono vere e proprie opere d’arte, sia per il materiale pregiato che viene utilizzato, sia per la straordinaria perizia con la quale viene posato. Se poi si desidera il meglio, se non basta il semplice fatto di avere del legno sotto i piedi, se si cercano i consigli dei migliori esperti per realizzare l’ambiente che si è sempre sognato, basta rivolgersi a Parquet Style, azienda diventata punto di riferimento in Italia per le sue installazioni esclusive. Parquet Style non è il semplice fornitore di materiale e di mano d’opera è, invece, il partner più affidabile per sviluppare idee, soluzioni di arredo e design. Quante volte capita di trovarsi davanti alla difficoltà di esprimere con chiarezza quello che davvero si ha in mente? Quante volte, alle idee mancava un tassello, un particolare, un elemento capace di rendere perfetto l’intero quadro? Parquet Style è il partner ideale per risolvere quel tipo di problema legato all’arredamento di ogni ambiente. E continuare a parlare di arredamento significa ribadire che un parquet è il primo complemento d’arredo di ogni locale, il punto di partenza per ogni progetto realizzato da Parquet Style, azienda per la quale ogni pavimentazione è il ritratto del cliente, una composizione da realizzare a misura di chi la desidera. Un po’ come Jasper Gwyn, lo scrittore creato dalla fantasia di Alessandro Baricco e in grado di fare ritratti di persone attraverso le parole, Parquet Style sa trovare il modo per tracciare le linee dei desideri dei clienti utilizzando le naturali venature del legno. Una volta realizzato il progetto iniziale, parte la seconda fase, quella operativa. La proposta del committente viene sviluppata e studiata valutando attentamente l’essenza da scegliere, la lunghezza delle plance, il colore dedicato graficamente e riproposto in più varianti per dare una forma visibile all’idea. Una volta scelta la soluzione, si procede realizzando il prototipo in modo tale che il cliente possa avere un’immagine reale di come sarà il prodotto una volta finito. Si studiano tecnica di posa dal progetto, idea e realizzazione post sopralluogo, risolvendo ogni esigenza e non lasciando al caso nemmeno il più piccolo particolare. Tutto il ciclo di progettazione viene seguito da tecnici specializzati e ammantato dalla femminilità e ricercatezza del dettaglio che Veronica Moretti, amministratore di Parquet Style, trasmette a tutto lo staff. La selezione dei materiali è curata da un apposito gruppo di lavoro che costantemente sceglie i migliori prodotti e le soluzioni sperimentali. “I nostri pavimenti sono in grado di esaltare tutte le peculiarità del legno, le sue venature e sensazioni tattili”, sottolinea Veronica Moretti. “Per noi si tratta anche di una scelta in linea con quella filosofia ambientale che da sempre ci caratterizza, con la scelta di utilizzare materiali di alta qualità, di eseguire tutte le lavorazioni in Italia. Parquet Style è una realtà imprenditoriale considerata punto di riferimento importante per tutti gli operatori del settore sia italiani sia stranieri, in quanto garantisce l’utilizzo di una vasta gamma di prodotti di eccellenza. Il tutto concepito nel prezioso piano di sviluppo che riguarda prodotti, comunicazione e rete commerciale e partnership importanti coN cui l’azienda presenzia quotidianamente sempre alla ricerca di soluzioni”. Al successo del lavoro contribuiscono una collezione di legni, applicazioni e accessori frutto di una ricerca costante, un’ampia e programmata capacità di installazione capillare ed efficiente, nonché le scelte strategiche legate al mix qualità-servizio-unicità . Perché l’obiettivo di Parquet Style è quello di porsi come unico referente in grado di rispondere alle specifiche esigenze di una clientela in perenne e sempre più rapida evoluzione, garantendo una gamma di prodotti che il mondo del design richiede e utilizza, ricordando che lo stile non tralascia i dettagli, ma li esalta. Il concept è una struttura modulare, che supera la rappresentazione della linearità per arrivare alla tridimensionalità. I capolavori firmati Parquet Style non rimangono sul pavimento, ma inglobano pareti, bouserie e qualsiasi altro dettaglio outdoor e indoor. Il tutto, come un abito sartoriale, disegnato a misura del cliente. La grande forza di Parquet Style, il non plus ultra dell’esclusività, è la possibilità di rendere ogni realizzazione assolutamente unica. È questo il dettaglio in più, la chiave di volta che fa di questa azienda una tra le più richiesta del settore: a ogni cliente è dedicata un’essenza di note profumate uniche ed esclusive, studiate in base alla tipologia di legno scelto, allo stile della location, al carattere della committenza. In questo modo, quando si varca una soglia la sensazione è totalizzante e coinvolge vista, udito, tatto e olfatto in uno straordinaria e armonica esperienza sensoriale: Per informazioni: info@parquetstyle.it
Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per www.casavuoisapere.it
Fonte: http://www.casavuoisapere.it/parquet-larredo-in-legno-fa-salire-lo-stile-dal-pavimento-fino-su-scale-pareti/
Spettacolare : idrata, uniforma, protegge dai raggi UV e cancella le tracce della stanchezza #IO5Z7
Per saperne di più ... clicca qui
Una rivoluzione nel MONDO DEL RINGIOVANIMENTO #kjMng
Per saperne di più ... clicca qui
A master’s house
La casa al numero 15 di Kratvænget a Charlottenlund, appena fuori Copenaghen, non è un indirizzo qualunque. Qui, dal 1941 al 1989, è vissuto Finn Juhl, uno dei ‘padri’ del design danese del Novecento (insieme a Hans Wegner e Arne Jacobsen), e oggi è una casa-museo aperta al pubblico. Dall’esterno è un’abitazione semplice, tipicamente nordica, immersa in una proprietà di 1.700 mq adiacente al parco Ordrupgaard. Composta da due volumi bianchi col tetto a spiovente uniti da un ingresso che apre sul giardino, vede da una parte l’ampio soggiorno e lo studio del designer, mentre il secondo blocco ospita la cucina, la sala da pranzo, le camere da letto con bagno. Gli interni – uno dei primi esempi di open space – sono ampi e luminosi, rischiarati da finestre e grandi aperture che affacciano sul verde e ravvivati da soffitti nei toni arancio e crema che scaldano la fredda luce nordica.
Juhl ha realizzato quest’abitazione insieme alla prima moglie, Inge-Marie Skaarup, studiando personalmente ogni singolo dettaglio, dagli arredi fino agli oggetti di uso quotidiano come le posate e le stoviglie. Appassionato collezionista d’arte, ha raccolto dipinti e sculture, tappeti e vasi degli artisti danesi che ammirava di più, come Asger Jorn, William Lundstøm, Egill Jacobsen, Richard Mortensen, Erik e Anna Thommesen. La casa di Kratvænget fu anche il suo studio e un laboratorio dove sperimentare una personale visione degli interni che integrava gli arredi con le opere d’arte e dove testare le nuove creazioni prima di proporle al mercato.
Tutti i mobili della casa – tra cui le celebri sedute FJ45, Chieftain e Pelican (oggi nel catalogo Onecollection) – sono progetti di Juhl e molti di questi sono pezzi artigianali realizzati dall’ebanista Niels Vodder per la fiera dove debuttarono insieme nel 1937. «Mobili e case sono sempre progettati in un contesto. Raramente ho realizzato una casa senza pensare anche ai suoi mobili. – ha detto il maestro nel 1982 – Naturalmente è fondamentale che l’arredamento sia pratico. Le sedie, ad esempio, non vengono progettate per essere guardate, ma per sedersi». Con questo approccio pragmatico e funzionalista – che lui chiamò “from the inside and out” – spostò gli arredi lontano dalle pareti facendoli diventare il punto focale di ogni stanza, come vere e proprie opere d’arte funzionali.
GUARDA IL VIDEO DI QUESTA CASA
L'articolo A master’s house sembra essere il primo su Living.
Fonte: http://living.corriere.it/case/autore/casa-museo-finn-juhl-copenhagen/
PERDI 10kg IN 4 SETTIMANE! Questa combinazione è il metodo più efficace e sicuro per controllare il #B5otM
Per saperne di più ... clicca qui
BiosPHera 2.0, un modulo itinerante a energia zero
Inaugurata ai piedi del Monte Bianco nei primi mesi del 2016, Biosphera 2.0 fa ancora parlare di se alla fiera Klimahouse 2017. Biosphera 2.0 è un modulo itinerante che si è spostato dalle fredde pendici del Monte Bianco, a Courmayeur, al clima estivo delle spiagge di Rimini.
Biosphera 2.0 è un progetto di ricerca e sviluppo unico al mondo dove prestazioni energetiche e tecnologie d’involucro si confrontano con il comportamento degli utenti, monitorati costantemente attraverso l’uso combinato di “tecnologie indossabili”, start-up e social network. Nato da un concorso bandito dal gruppo Woodlab del Politecnico di Torino che ha coinvolto 100 studenti di architettura e ingegneria proveniente da tutta Italia, Biosphera 2.0 è la nuova versione della machine-à-habiter immaginata da Le Corbusier. Rivestita di pannelli intagliati che sembrano riprendere le cime sfaccettate del massiccio alpino, la casa sperimentale ha subìto il fascino dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, proposto come simbolo di un cambiamento culturale.
Biosphera 2.0 è un esperimento condiviso sul web, una ricerca olistica che unisce esperienza dell’utente e sistema, un esempio costruttivo che applica le più moderne tecnologie presenti in edilizia. Biosphera 2.0 è il primo modulo al mondo costruito seguendo i protocolli standard per edifici passivi Passivhaus e Minergie-P. I sensori all’interno dell’edificio hanno lo scopo di raccogliere i dati di 25 parametri legati all’involucro edilizio, quali temperatura, umidità, qualità dell’aria, campi magnetici ma anche polveri sottili e qualità dell’aria interna, specialmente quando il modulo sarà soggetto a condizioni ambientali con possibile inquinamento atmosferico. Ma non solo. I 24 abitanti volontari hanno avuto in dotazione un braccialetto sviluppato dalla start up americana Empatica, che ha raccolto dati sulle loro condizioni fisiche e fisiologiche, dalla frequenza cardiaca alla temperatura superficiale del corpo, passando per il loro stato emotivo.
Biosphera 2.0 è un modo mostrare al mondo le possibilità di una casa energeticamente efficiente, intesa come risparmio per il consumatore e maggior rispetto per l’ambiente che ci circonda.
Fonte: domusweb
Foto di copertina: In copertura, 2,5 kW di impianto fotovoltaico provvedono all’alimentazione completa di tutti i dispositivi elettrici della casa. Inoltre, la dotazione impiantistica prevede un serbatoio da 150 litri che garantisce acqua calda sanitaria “scaldata dal sole”, un piccolo condizionatore da 1250 W e impianti di ricambio d’aria con scambiatore di calore. E quando il sole manca, 10 kWh di scorta sono immagazzinati in una batteria di ultima generazione, calcolata per una resistenza senza alimentazione solare di circa 15 giorni. (domusweb)
L'articolo BiosPHera 2.0, un modulo itinerante a energia zero è stato pubblicato su Cofim Blog - Notizie dal mondo immobiliare.
Fonte: http://www.notiziemondoimmobiliare.it/tecnologie-domotica/biosphera-2-0-un-modulo-itinerante-energia-zero/
Un fisico in forma invece di chili di troppo! #oj5Uc
Per saperne di più ... clicca qui
Che cosa fare se fino ad ora non hai perso peso? #mReHx
Per saperne di più ... clicca qui
GARANTITO Perderai 10 chili in un mese o ti rimborsiamo i soldi! #jwxV5
Per saperne di più ... clicca qui
lunedì 30 gennaio 2017
Il nuovo modo per ottenere un ventre piatto #T05cy
Per saperne di più ... clicca qui
Frutto tropicale rende possibile la perdita di una media di 17 chili in 22 giorni #wsWtv
Per saperne di più ... clicca qui
Mulino A Vento Olandese Sull'Acqua Classicamente Convertito In Casa
Questa casa porta con sé tutti gli elementi dello stile ideale di vita olandese, come l'apprezzamento per le bellezze della natura, la semplicità rurale e il tradizionale mulino a vento, e li trasforma in un ambiente di vita meravigliosamente progettato, perfetto per coloro che desiderano godersi una sensazione di originalità abbinata al fascino della campagna.
Fonte: http://www.homeadverts.com/it/blog/mulino-a-vento-olandese-sullacqua-classicamente-convertito-in-casa
CON SLIM'N LIFT SILHOUETTE, (ATTENTI ALLE IMITAZIONI), RISULTERAI PIU' MAGRA DI DUE O TRE TAGLIE #5UBA3
Per saperne di più ... clicca qui
L'UNICA, L'ORIGINALE! RIDUCE IL TUO GIROVITA IN UN ISTANTE! #BPzIQ
Per saperne di più ... clicca qui
Il fascino delle case antiche? È il risultato della capacità di costruire di una volta…
Quante volte abbiamo sentito ripetere la frase: “Una volta sì che sapevano costruire”? Perché decine, centinaia di migliaia di persone lo affermano? Semplicemente perché è vero. Come ha potuto constatare chiunque abbia avuto l’occasione, e la fortuna, di poter entrare in un’antico palazzo, in una villa d’epoca, in un cascinale, magari ristrutturato a regola d’arte da professionisti dell’edilizia che hanno “ereditato” la miglior tradizione . Una realtà confermata anche dal fatto che abitare in un immobile d’epoca è un sogno sempre più diffuso. Per risvegliarsi, ogni mattina, circondati da legno e pietra, da cotto e mattone antico, con l’occhio che ritrova, appena aperto, tutti quei meravigliosi dettagli, nei muri e nei soffitti, nelle volte, negli stipiti delle porte e delle finestre, frutto di un’abilità ma anche di una passione nel costruire case che pochi hanno saputo conservare. Una realtà “certificata” anche dai titolari delle più eleganti agenzie immobiliari, specializzate nel trattare immobili di prestigio e pronti a confermare sì che l’attico in centro è ancora in cima non solo agli edifici ma anche alle richieste dei compratori, ma anche anche che il “vintage immobiliare” continua a esercitare fortissimo il suo fascino. Con i palazzi d’epoca, le ville, i cascinali immersi nel verde, come sa bene Francesca Tassoni, che ogni giorno fa da “copilota” al padre Francesco nella guida della “squadra” di professionisti del mattone di prestigio (12 persone, fra cui un architetto e una responsabile marketing) dell’agenzia Engel & Volkers di largo Belotti, nel cuore di Bergamo. Monitorando, come sua consuetudine quotidiana, l’andamento delle visualizzazioni degli immobili proposti via Internet Francesca Tassoni ha infatti potuto notare il continuo flusso di “cliccate” indirizzate verso la casa d’epoca, il cascinale. Un esempio? L’altissimo interesse che sta destando, per esempio, la proposta di un bellissimo quadrilocale al pianterreno di un cascinale del 1600 proposto dall’agenzia più ricercata dagli amanti degli immobili di prestigio a pochi chilometri da Bergamo, a soli cinque minuti dal Golf Club l’Albenza, considerato per bellezza e importanza fra i primi dieci d’Italia. Un immobile completamente ristrutturato mantenendo nel restauro, laddove possibile, tutti i materiali originari; travi a vista nella zona living, in cucina e nell’ingresso, camini in sasso e pareti in pietra. Elementi capaci di rendere semplicemente unici il salotto con camino che affaccia sul giardino esterno, la luminosissima cucina abitabile, anch’essa con camino perfettamente funzionante, lo studio con balcone e vista da mozzare il fiato. E, ancora, nella zona notte, la grande camera matrimoniale con vista su un ampio giardino, la cameretta con vista su uno spazioso porticato che ha la possibilità di essere adibito a veranda per zona gioco-fitness, i due bagni. Il tutto ulteriormente impreziosito da un frutteto, un giardino di 600 metri quadrati e il porticato esterno vivibile con pozzo originario d’acqua sorgiva, oltre che da due posti auto coperti da veranda. Un immobile capace di far viaggiare nel tempo chi avrà la fortuna di abitarlo, fra un passato in cui “si sapevano costruire case da sogno”, e un presente in cui esiste la possibilità di sognare a occhi aperti in ogni istante trascorso nella propria abitazione,fra le piùbelle mai costruite in passato…
Fonte: http://www.casavuoisapere.it/una-volta-si-che-sapevano-costruire-guardate-questo-cascinale-per-averne-la-prova/
METODO DI DEPILAZIONE FACILE, VELOCE E INDOLORE CON CRISTALLI ULTRA-FINI #a2ATs
Per saperne di più ... clicca qui
COME HO PERSO 38 KG IN 2 MESI! #Za88k
Per saperne di più ... clicca qui
45 mq con i baffi
Avere poco spazio a disposizione può non rappresentare un limite nella ricerca del comfort. Per un giovane single, ST design studio ha ristrutturato un loft di 45 mq a Taipei dove non manca proprio nulla. Le finestre a tutta altezza e la totale assenza di pareti divisorie rendono l’ambiente luminoso e otticamente più ampio: zona giorno e camera da letto sono separate solamente dal mobile tv, incassato in una parete nera alta 1,5 m, eliminando qualsiasi separazione tra spazio privato e conviviale.
“Il proprietario è una persona molto dinamica, volveva una casa cucita sulla sua personalità. Gli interni rivelano un forte desiderio di convivialità”, racconta l’architetto Szuti Tsoi. Anche gli arredi sono volutamente pochi e leggeri, la libreria – bianca come la parete – ospita la collezione di manga e action figures NBA (guilty pleasure del proprietario di casa) mentre gli abiti sono collocati sullo stand a vista. Toni neutri anche per la cucina, in legno e acciaio, parzialmente nascosta dalla parete grigio antracite.
In più «ogni angolo è a portata di quadrupede, capita di trovarli nascosti anche nella doccia», rivela il giovane proprietario, un vero amante dei gatti: «i pensili diventano una parete d’arrampicata sulla quale trascorrono buona parte della giornata!» Il bagno, l’unico spazio a esser chiuso da pareti, esprime la stessa intenzione di contrasto ricercata nel resto della casa. Cementine nere e ceramiche bianche prendono il posto di intonaco e parquet a spina di pesce, usati invece per il resto della casa.
L'articolo 45 mq con i baffi sembra essere il primo su Living.
Fonte: http://living.corriere.it/case/minimal/idee-per-arredare-un-loft-di-45-mq/
PERDERAI ALMENO 8 KG IN 4 SETTIMANE! GUARDA LE TESTIMONIANZE REALI. #TjCXm
Per saperne di più ... clicca qui
BiosPHera 2.0, un modulo itinerante a energia zero
Inaugurata ai piedi del Monte Bianco nei primi mesi del 2016, Biosphera 2.0 fa ancora parlare di se alla fiera Klimahouse 2017. Biosphera 2.0 è un modulo itinerante che si è spostato dalle fredde pendici del Monte Bianco, a Courmayeur, al clima estivo delle spiagge di Rimini.
Biosphera 2.0 è un progetto di ricerca e sviluppo unico al mondo dove prestazioni energetiche e tecnologie d’involucro si confrontano con il comportamento degli utenti, monitorati costantemente attraverso l’uso combinato di “tecnologie indossabili”, start-up e social network. Nato da un concorso bandito dal gruppo Woodlab del Politecnico di Torino che ha coinvolto 100 studenti di architettura e ingegneria proveniente da tutta Italia, Biosphera 2.0 è la nuova versione della machine-à-habiter immaginata da Le Corbusier. Rivestita di pannelli intagliati che sembrano riprendere le cime sfaccettate del massiccio alpino, la casa sperimentale ha subìto il fascino dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, proposto come simbolo di un cambiamento culturale.
Biosphera 2.0 è un esperimento condiviso sul web, una ricerca olistica che unisce esperienza dell’utente e sistema, un esempio costruttivo che applica le più moderne tecnologie presenti in edilizia. Biosphera 2.0 è il primo modulo al mondo costruito seguendo i protocolli standard per edifici passivi Passivhaus e Minergie-P. I sensori all’interno dell’edificio hanno lo scopo di raccogliere i dati di 25 parametri legati all’involucro edilizio, quali temperatura, umidità, qualità dell’aria, campi magnetici ma anche polveri sottili e qualità dell’aria interna, specialmente quando il modulo sarà soggetto a condizioni ambientali con possibile inquinamento atmosferico. Ma non solo. I 24 abitanti volontari hanno avuto in dotazione un braccialetto sviluppato dalla start up americana Empatica, che ha raccolto dati sulle loro condizioni fisiche e fisiologiche, dalla frequenza cardiaca alla temperatura superficiale del corpo, passando per il loro stato emotivo.
Biosphera 2.0 è un modo mostrare al mondo le possibilità di una casa energeticamente efficiente, intesa come risparmio per il consumatore e maggior rispetto per l’ambiente che ci circonda.
Fonte: domusweb
Foto di copertina: In copertura, 2,5 kW di impianto fotovoltaico provvedono all’alimentazione completa di tutti i dispositivi elettrici della casa. Inoltre, la dotazione impiantistica prevede un serbatoio da 150 litri che garantisce acqua calda sanitaria “scaldata dal sole”, un piccolo condizionatore da 1250 W e impianti di ricambio d’aria con scambiatore di calore. E quando il sole manca, 10 kWh di scorta sono immagazzinati in una batteria di ultima generazione, calcolata per una resistenza senza alimentazione solare di circa 15 giorni. (domusweb)
L'articolo BiosPHera 2.0, un modulo itinerante a energia zero è stato pubblicato su Cofim Blog - Notizie dal mondo immobiliare.
Fonte: http://www.notiziemondoimmobiliare.it/tecnologie-domotica/biosphera-2-0-un-modulo-itinerante-energia-zero/